Pensa ad un bel plumcake soffice e morbido, spongy ma non asciutto, bello profumato e goloso! Una fetta tira l’altra!

Metto la farina di mandorle perché la mandorla è il simbolo per eccellenza della luce della vita e l’olio essenziale di arancia che, con la sua purezza e la sua potenza, inneggia all’abbondanza in ogni sua forma!

Io adoro i kiwi.. sono un frutto simpatico e dal colore verde brillante che va a braccetto con il rosso del Natale! Si possono fare centinaia di dolci con questi piccoletti ma quello che più mi piace è la torta soffice! E’ semplice e gustosa, dal sapore definito e fresco in cui il protagonista indiscusso è il kiwi!

Non so se ti capita mai di trovarti a casa, in un sabato freddo e piovoso, in cui il sole non riesce a farsi spazio tra il grigiume, e da lì, dal tuo divano, ti sale quella voglia irrefrenabile di qualcosa di buono! Il top dei top è una bella tazza bollente di cioccolata stracolma di marshmellows con accanto qualche biscotto da pucciare!

E’ una pasta margherita fatta solo con uova, fecola di patate e zucchero, farcita con una tosta e avvolgente crema al burro, arricchita nel gusto e nel colore dall’alchermes!

Oltre alla zucca, le altre regine indiscusse di Novembre sono le castagne! Inutile che ti stia a dire quanto le adori e che ne mangerei a quintali vero? Credo che il loro profumo mentre si cuociono dovrebbe essere dichiarato patrimonio dell’umanità!

Se ti capita di passare per la bassa Romagna in questo periodo non potrai fare a meno di notare questi enormi carri, davanti ai cortili dei contadini, carichi di zucche enormi! Se poi prosegui con lo sguardo e ti addentri nelle aie, allora scoprirai che queste distese continuano fino a perdita d’occhio!

Cosa posso prepararmi con ingredienti semplici, senza metterci tutto il giorno, in grado di farmi tornare quella carica che mi contraddistingue? Visto che certi momenti richiedono davvero u po’ di magia allora mi preparo lei! La Torta Magica! Non non è uno scherzo! E’ davvero magica!

In queste giornate ventose e un po’ scolorite mi sono voluta regalare dei cupcakes soffici, golosi e avvolgenti! Protagonista assoluto il MIELE! Morbido pan di Spagna al miele ricoperto da una fantastica crema al burro al cioccolato bianco e indovina? Miele! Ho usato quello della mia amica Antonella, un millefiori delle colline di Perticara (FC), saporito, intenso e dal colore inconfondibile!

Il tempo delle tisane bollenti e dei the fumanti non è niente senza un buon dolcetto che lo accompagni! E un dolcetto degno di questo momento particolare è, e resta per me unico ed inimitabile, lo shortbread! La frollina inglese senza uova! Sì…la sagra del burro!! :) Di sicuro quando lo senti nominare immagini il classico rettangolino burroso e zuccheroso ma oggi te lo voglio far ricordare così, a forma di animaletto! Ovvio che se lo tagli rettangolare è più semplice e sbrigativo ma vuoi mettere sgranocchiare dei biscottini così simpatici? Il buon umore torna anche agli amanti del sole cocente in una giornata grigia d’autunno!

Adoro il profumo che si disperde per tutta la casa quando cucino e oggi, ancor di più, mi è venuta voglia di qualcosa di potente e energico che, allo stesso tempo, sia dolce e che mi ricordi luoghi selvaggi lontani. Non so te ma se io penso all’energia primordiale mi viene in mente la cannella! Vediamo.. con cosa faccio andare a braccetto la cannella? Voglio qualcosa di frizzante e colorato, che sia dolce ma non troppo, fresco e umido.. Le prugne certo! Me ne hanno giusto portate una cesta l’altro giorno!

Durante le mie poche pause mi è venuta una voglia insana di dolce, di qualcosa di gioioso e di tosto che però fosse anche veloce e senza tanta sbatta! Allora mi sono venuti in mente i panini con le gocce di cioccolato, che io peraltro adoro anche confezionati (ma non lo dire in giro!!). Quelli che faccio sempre per i compleanni dei mie* nipotastr* e che fanno venire il sorriso anche al cadavere più grigio!

Una bella torta di pere classica, dal profumo di radici e tradizione, in cui il frutto sia protagonista al 100%! Mi sono subito messa in cucina già sapendo di passarci tutta la giornata.. eh si perché la parte più lunga è quella che serve per pulire e tagliare a pezzettini 1 kg di pere! No non scherzo! Per questa torta servono 1 kg di pere! Si va bene, ne tieni indietro giusto due per la guarnizione ma comunque sono da pulire tutte!

Ahh che meraviglia! Che dolcezza! Ad ogni morso un sorriso e ad ogni sorriso un altro morso! La tortina di riso è uno di quei dolci che non tramonta mai.. mi ricorda quanto poco basti per prendermi cura di me, per amarmi e per coccolarmi. Mi riporta salda alle mie radici e alla mia tradizione, trasportandomi con gioia e con dolcezza nel posto più profondo di me.. CASA.

Mentre azzannavo una pesca calda dal sole del mattino, sbrodolando per tutto il tragitto fino alla cucina, mi sono detta.. vuoi non fare un bel dolcino con queste meraviglie?? Una roba semplice, soffice e dolciosa, che mi ricordi chi sono e da dove sono partita.. Ho deciso! Faccio i muffin alle pesche e cioccolato bianco!

Voglio il cioccolato fondente a pezzettoni che si distingua dal resto…e poi anche qualcosa di croccante che mi sorprenda ad ogni morso! Lo voglio dolce sì ma anche con quel pizzico di irriverenza del sale che metta brio al momento…e poi lo voglio profumato! Voglio che la sua presenza arrivi fino in cima alle scale, che mi richiami e mi avvolga in un abbraccio caldo che sappia di luoghi lontani che io comunque chiamo casa! Voglio il MIO banana bread! Cioccolato fondente e arachidi caramellate e leggermente salate!

Quella che io ho sempre chiamato “torta al cioccolato Maurizia” ho scoperto da grande essere la torta Tenerina! Un’esplosione di gusto e goduria infinita racchiusa nella semplicità di un dolce lineare e sincero come gli ingredienti di cui è fatto! Zero trucchi e artefatti! La prepotenza del cioccolato fondente che si impasta alla fierezza delle uova e alla rotondità del burro, il tutto coronato dall’abbondanza dello zucchero a velo. Quella consistenza pastosa del primo morso che via via acquista sostegno e forza fino ad arrivare alla croccantezza dell’ultimo morso! E poi il raccogliere ogni singola briciola rimasta nel tovagliolo e leccarsi le dita per non lasciare indietro un solo istante di quella goduria!

Farina di mais, uova, zucchero, olio e limone, e un pizzico di lievito, sono gli ingredienti base per creare la magia! Tagliare i limoni godendo di quel profumo inebriante, spremerli e leccarsi la punta delle dita acida e frizzante…abbandonarsi al giallo oro della farina che insieme allo zucchero crea un colore ed una texture degni del più gettonato scrub! Appiccicarsi le dita di tradizione e bellezza cercando di dare forma ad una meraviglia che è giusto una forma non ce l’abbia! un quarto d’ora di cottura e…wooooooow! Croccanti fuori e morbidi dentro! Con un colore inconfondibile di semplicità e naturalezza!

C’è una strana leggenda che aleggia intorno al plumcake che mi affascina tantissimo! Si narra che in origine fosse un piatto a base di carne cotta e marinata nel vino, condita con prugne e spezie (da qui il nome plum, prugna). Questo piatto poi venne trasformato in dolce in epoca vittoriana dove la carne venne sostituita con un impasto a base di uova, burro e farina e dove all’interno, vennero inseriti frutta secca e canditi. Quindi quello che per noi comunemente è il classico lingotto o blocchetto da divorare a colazione, era in origine una una sorta di stufato o stracotto! Ti immagini mentre ordini una fetta di plumcake in un caffè di Salisbury e ti ritrovi nel piatto una specie di Tajine marocchina?? Beh non sarebbe male comunque per quanto mi riguarda! Adoro la Tajine! :)

Conservo ancora la vecchia agenda su cui la nonna scriveva le sue ricette con quella calligrafia da bambina di quarta elementare! E’ accogliente sfogliare quelle pagine ingiallite, con qualche macchia di unto, dove ai bordi ci sono le riflessioni e le correzioni di chi i dolci li faceva a suo gusto! La mia preferita in assoluto è la ciambella che a casa per noi era e Zamblò se la facevi dalla forma indefinita e lunga, oppure la Brazadèla se la facevi tonda in teglia. E’ uno di quei dolci che mi fanno sentire a casa ovunque io sia.

Leggerne la ricetta da quell’agenda è come ascoltare la mia nonna mentre me la racconta.