La leggenda del Plumcake
C’è una strana leggenda che aleggia intorno al plumcake che mi affascina tantissimo! Si narra che in origine fosse un piatto a base di carne cotta e marinata nel vino, condita con prugne e spezie (da qui il nome plum, prugna). Questo piatto poi venne trasformato in dolce in epoca vittoriana dove la carne venne sostituita con un impasto a base di uova, burro e farina e dove all’interno, vennero inseriti frutta secca e canditi. Quindi quello che per noi comunemente è il classico lingotto o blocchetto da divorare a colazione, era in origine una una sorta di stufato o stracotto! Ti immagini mentre ordini una fetta di plumcake in un caffè di Salisbury e ti ritrovi nel piatto una specie di Tajine marocchina?? Beh non sarebbe male comunque per quanto mi riguarda! Adoro la Tajine! :)
Per me oggi il plumcake è qualsiasi dolce che venga cotto nello stampo caratteristico rettangolare alto, che fiorisca al centro, ricco di uova e burro, da tagliare a fette e che mi accompagni lungo tutta la mia giornata! A colazione con una bella tazza di caffè, a pranzo con marmellata e frutta fresca, a merenda con the fumante e, perché no, anche come coccola serale accanto al mio fedele boccale di latte freddo!
Non ho una ricetta specifica e suprema per il plumcake, piuttosto diciamo che parto sempre da una base classica e poi tolgo e aggiungo ingredienti secondo le sensazioni del momento! E’ così che creo abbinamenti magici che, anche se a prima vista sembrano improbabili, poi invece diventano meraviglie profumate!
Proprio ieri avevo voglia di una coccola dolce che profumasse di luoghi lontani, dalla consistenza decisa e non appiccicosa. Un dono che fosse di buon auspicio per le cose nuove, per il cambiamento e per le nuove idee. Volevo un dolce semplice, da poter affettare e portare con me durante le mie passeggiate. Senza farciture o glasse ma dal cuore intenso e gioioso! E allora mi sono messa a mescolare…uova, zucchero, farina, un po’ di latte per ammorbidire, burro, lievito e poi cosa aggiungere? Sono andata in dispensa e mi sono lasciata guidare dalle sensazioni. Ho pescato un barattolo sul ripiano dei the e ho preso quello ai fiori d’arancio. L’ho aperto…mmmmhh che profumo! Si voglio questo!! E poi cosa altro? Una frutta secca? Naaaa troppo impegnativa… Ma sì! Un olio essenziale! Vediamo un po’… questo è perfetto! Il Cumino di prato! Detto anche Anice dei Vosgi (o Carvi per gli amici!). Lo hai mai usato?? NO??? Allora lo DEVI assolutamente provare! Se ti piace l’irriverenza della liquerizia, la freschezza del finocchio e il brio dell’anice è il tuo!!
Già mentre lo preparavo mi sono sentita appagata e fiera, poi una volta nel forno, ha invaso la casa di energia positiva e di good vibes! Non ti dico la bontà! Da wooow!
Per questo amo la tradizione! Perché è una solida base da cui mi lancio alla scoperta di mondi nuovi a volte inesplorati ma che fanno uscire la vera me in quello che amo fare!
Non mi dire che vorresti anche tu la ricetta del mio plumcake ai fiori d’arancio e carvi!?