Coltiva morbidezza
Quando sono in cucina a scucchiaiare, soprattutto mentre preparo dolcezze, mi sembra sempre di prendermi cura della parte più “budinosa” di me; quella più tenera, delicata, che ha bisogno di attenzione e protezione. E’ quella parte che spesso vedo e sento dimenticata dalle persone. Forse la routine frenetica, forse la paura di essere ferit@ e pres@ a morsi, fanno sì che questa parte venga un po’ lasciata sola, senza attenzioni.. Eppure è lì, ad aspettarci, con la sua dolcezza.
E’ per dare voce a questo nucleo dolce che ho preparato questi budini alle pere, semplici, facilissimi da fare, senza fronzoli ma con tanta buona frutta! (Sì lo so.. le pere le ho usate anche la settimana scorsa ma il mio albero ne ha fatte tantissime e non voglio rischiare vadano a ramengo!). Pere frullate, zucchero di canna, amido di mais e via sul fuoco a sobbollire! E per decorare una bella dadolata di pere spadellate con sciroppo d’agave e cannella!
Preparare e gustare questi budini diventa allora un piccolo rito: un invito a fermarsi, ad accarezzare la parte più morbida di noi, a ricordarci che la cura inizia da gesti semplici. Perché sì, a volte, la cosa più rivoluzionaria che possiamo fare è concederci un cucchiaino di morbida dolcezza.