Il frutto magico dell’autunno

Di tutti i frutti che ci regala la terra questo in assoluto è quello più strano, ma anche più ricco di magia! Immangiabile da crudo, in cottura sprigiona tutto il suo carattere e la sua sostanza! Un incrocio tra una mela e una pera, con la polpa granulosa e legnosa e il sapore tipico del cachi acerbo, dalla forma bitorzoluta e tozza e dalla peluria color ruggine che copre il suo giallo brillante, di sicuro non invita ad essere mangiata!

Ma siccome la terra dà solo buoni frutti, è stato bravo chi ha pensato di cuocere queste meraviglie e di farci la marmellata! La mia nonna la faceva sempre anche perché in ogni cortile delle case di campagna della Romagna un albero di cotogne cresceva sempre! Era immancabile! E di sicuro non si poteva lasciare andare al macero così tanta abbondanza! Il nonno diceva sempre che il cotogno era generoso perché il raccolto era sempre super abbondante!

Fare la marmellata di cotogne è semplicissimo ma non è altrettanto veloce! Quando decido di farla mi prendo sempre mezza giornata libera da dedicargli.. il tempo che ci vuole da quando le inizio a pulire le cotogne a quando preparo i vasetti!

Prima le lavo bene e tolgo la peluria con la spazzolina sotto l’acqua. Poi le faccio bollire per qualche minuto così intere per ammorbidirle leggermente (questo è un segreto della nonna!). Le taglio e tolgo il torsolo e le imperfezioni poi le faccio a pezzetti e le metto nel tegame (io uso sempre quello di alluminio perché da cuocere la marmellata è spaziale!). Aggiungo circa 350g di zucchero e un limone su 1 kg di cotogne. Il limone lo faccio a pezzetti e tolgo via la parte bianca, mentre salvo la scorza gialla che contiene l’olio essenziale. Faccio bollire per 3 o 4 ore e poi faccio i vasettini!

Non esiste una regola fissa per la cottura della marmellata.. basta che piaccia a te di sapore e consistenza. A me piace compatta e poco umida con i pezzi in evidenza, quindi non la frullo e la lascio bollire molto e, se vedo che si addensa troppo, aggiungo un po’ di acqua fino che non ha raggiunto la consistenza giusta.

Il profumo che persiste in cucina per giorni, il cucchiaio di legno che uso per mescolarla che mi ricorda il nonno addetto all’assaggio e i vasetti in dispensa di quel colore misto fra il rosa salmone e il color ruggine, fanno della marmellata di cotogne un must dei miei autunni! Aggiungici poi che quei vasetti vanno ad arricchire le piccole ceste che regalo alle persone che amo per Natale, e la magia è fatta!

In ogni vasetto è rinchiusa un pochino di quella magia fatta di attenzioni, tempo, mani sapienti che lavorano con calma e amore e rispetto per la terra..

Ti lascio il video della mia marmellata qui.. così vedi quanto è bella :)

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